Il settore dei trattamenti superficiali offre molteplici processi di sverniciatura, che impiegano prodotti chimici oppure la forza meccanica; che sfruttano il potere termico oppure quello del freddo. In questo articolo vi spieghiamo perché si svernicia un manufatto, le varie tipologie di processi di sverniciatura, e come scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.
Quando è necessario recuperare o manutenere un pezzo che presenta difetti di verniciatura o accumuli di prodotto verniciante, una delle soluzioni più efficaci dal punto di vista dei costi e del tempo consiste nel rimuovere lo strato di vernice così da poterne applicare uno nuovo a regola d’arte o per riportare il manufatto allo stato di partenza.
Tuttavia, per fare ciò bisogna sempre assicurarsi che il processo di sverniciatura rimuova efficacemente il rivestimento senza danneggiare il substrato metallico.
Perché si svernicia un pezzo
Prima di analizzare le diverse metodologie di sverniciatura, è importante indagare perché i manufatti vengono sverniciati. I motivi sono principalmente due: recupero e manutenzione.
Durante il processo di trattamento superficiale, può rendersi necessario recuperare un pezzo che presenta difetti di verniciatura. Mentre a volte è sufficiente una semplice levigatura per rimuovere il difetto e recuperare il pezzo, altre bisogna intervenire con un processo di sverniciatura più mirato.
Il secondo motivo per cui si sverniciano i pezzi è, invece, relativo alla manutenzione delle attrezzature impiegati durante il processo di verniciatura. Stiamo parlando di ganci, bilancelle e telai di appensione che, inevitabilmente, vengono coperti da strati di vernice durante l’utilizzo, finendo per inficiare la qualità stessa del processo di verniciatura. Ciò è particolarmente vero nel caso della verniciatura a polvere, in quanto gli strati di vernice accumulatisi su ganci e telai possono inibire la conduttività necessaria alla polvere per attaccarsi al manufatto. Risulta quindi necessario, a intervalli regolari, sverniciare accuratamente tutti gli accessori di verniciatura.
Tipologie di sverniciatura
Sverniciatura chimica
Come suggerisce il nome stesso, la sverniciatura chimica implica l’utilizzo di prodotti chimici per rimuovere efficacemente lo strato di vernice senza danneggiare o alterare il manufatto.
Per fare ciò, i pezzi vengono generalmente immersi in apposite vasche riempite del prodotto sverniciante liquido, che deve essere scelto in base al materiale da trattare. La sverniciatura chimica è adatta per rimuovere la vernice da pezzi in alluminio, ferro e leghe leggere in quanto si tratta di un processo delicato, eseguibile sia a caldo sia a freddo, per immersione o a spruzzo.
Sverniciatura meccanica
Nel processo di sverniciatura meccanica, il manufatto da sverniciare viene colpito a grande velocità da speciali graniglie abrasive. L’impatto della graniglia con la superfice rimuove lo strato di vernice.
Per non danneggiare il substrato, è necessario scegliere la giusta tipologia di graniglia in base al materiale del manufatto: esistono, infatti, abrasivi con diverse forme (sferici o angolosi), di diversi materiali (metallo, vetro, garnet, corindone…) e con diversi gradi di durezza.
Sverniciatura pirolitica o termosverniciatura
Nella sverniciatura pirolitica avviene un processo di combustione che causa la decomposizione termica dello strato di vernice.
Tale processo avviene in forni pirolitici costituiti generalmente da una camera di combustione, nella quale avviene la sverniciatura per mezzo del calore, e da una camera di post-combustione.
Sverniciatura a letto fluido
Nel processo di sverniciatura a letto fluido, il pezzo è inserito in un’apposita vasca che contiene un fondo di materiale refrattario sabbioso riscaldato a circa 400°C, che emette gas in grado di decomporre lo strato di verniciatura.
Le emissioni gassose sono poi solitamente aspirate e neutralizzate con un apposito sistema, integrato nel macchinario.
Sverniciatura criogenica
Una tecnica che, invece, sfrutta il freddo è la sverniciatura criogenica. Questo processo, infatti, si basa sull’immersione del pezzo in una vasca di azoto liquido, che provoca uno shock termico tale da far contrarre la vernice, creando delle spaccature nello strato che ne permettono il distacco dal substrato.
Come scegliere il tipo di sverniciatura
Tutti i processi elencati finora solo valide alternative per rimuovere efficacemente lo strato di vernice da un substrato metallico.
Come scegliere, quindi?
Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi ad aziende specializzate, in modo da testare in prima persona quale processo faccia più al caso nostro.
In generale, la scelta andrà operata in base al materiale del substrato, allo spessore e alla tipologia di vernice da rimuovere, alle dimensioni del pezzo ma anche ai costi di gestione dell’impianto, all’ingombro del sistema e alle capacità di movimentazione dei pezzi, che inevitabilmente variano di caso in caso e che pertanto richiedono una consulenza specifica.
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