Ridurre l’overspray, aumentare la produttività: Mascar installa un nuovo impianto di depurazione delle acque provenienti dalle cabine di verniciatura con velo d’acqua

Date: 09/12/2024

Per garantire una maggiore efficienza e concretizzare il proprio impegno in termini di sostenibilità, Mascar si è rivolta a Water Energy con l’obiettivo di depurare le acque che alimentano il velo di captazione overspray delle cabine di verniciatura: l'azienda ha installato un impianto Skimmerflot 5000 per il trattamento e la depurazione delle acque provenienti dalle cabine di verniciatura

La lean production, o produzione snella, è un approccio manageriale che mira a ottimizzare l'efficienza riducendo sprechi e costi superflui, migliorando al contempo la qualità e la flessibilità del processo produttivo. Nato in Giappone negli anni '50, questo modello operativo è stato reso celebre dalla Toyota, che ne ha fatto la base del suo sistema produttivo. La lean production si concentra su una filosofia di miglioramento continuo, coinvolgendo tutti i livelli dell'azienda, dal management agli operatori, e promuovendo una maggiore collaborazione e comunicazione fra le parti. Adottare questo approccio significa non solo rivedere i processi per eliminare le inefficienze, ma anche focalizzarsi sulla creazione di valore per il cliente, un concetto che viene posto al centro di ogni attività. In sostanza, si tratta di fare di più con meno: meno risorse, meno spazio, meno tempo e, soprattutto, meno scarti.

Nel settore delle macchine agricole, l'implementazione della lean production rappresenta un passo significativo verso l'innovazione. La capacità di rispondere in modo più rapido e flessibile alle esigenze dei clienti, mantenendo standard qualitativi elevati, è un vantaggio competitivo cruciale. Questo approccio permette alle aziende di affrontare le sfide del mercato attuale, sempre più orientato alla personalizzazione, al controllo dei dati e alla sostenibilità, ottimizzando l'intero processo produttivo e garantendo un prodotto finale di qualità superiore.

Recentemente, Mascar, azienda leader nella produzione di macchine per la semina e la fienagione che ha fatto della lean production uno dei fattori del suo successo di mercato, ha deciso di intraprendere nuove sfide, investendo non solo nell'ottimizzazione continua dei processi produttivi, ma anche nella sostenibilità ambientale, continuando un processo di evoluzione “green” già cominciato nel 2011 con l’installazione di pannelli fotovoltaici in grado di soddisfare circa il 50% del fabbisogno energetico complessivo dell'area di carpenteria e il 60% delle aree di verniciatura e montaggio.

Proprio nel reparto di verniciatura ciò si è tradotto nell’installazione di un sistema avanzato di trattamento delle acque provenienti dai veli di captazione dell’overspray presenti all’interno delle cabine di applicazione. Per questo progetto si è rivolta a Water Energy, azienda con sede a San Pietro in Casale (BO), riconosciuta per il suo expertise nel settore del trattamento delle acque industriali. Quest’ultima ha proposto a Mascar l’implementazione di due tecnologie: un processo di defangazione delle acque inquinate dall’overspray con l’apparecchiatura Skimmerflot, e un revamping del sistema di scrubber pre-esistente per diminuire gli intervalli di manutenzione e sostituzione dei filtri paintstop e dei separatori di gocce.

La storia di Mascar - Un percorso di successo, tra tradizione e innovazione

La storia di Mascar ha inizio nel 1998, quando Antonio Maschio, co-fondatore del gruppo Maschio Gaspardo, decide di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale rilevando una piccola azienda locale già attiva nel settore delle macchine agricole. “Fu una decisione coraggiosa, ma mio padre, con la sua vasta esperienza e competenza, era determinato a trasformare Mascar da realtà artigianale a impresa industriale”, spiega Maria Teresa Maschio, che insieme al fratello Sante Maschio gestisce l’azienda.

“Abbiamo capitalizzato il know-how pregresso per riorganizzare l'azienda sotto ogni aspetto, puntando su tecnologie avanzate e innovazione continua. La nostra scelta di non seguire la strada della produzione di una full line, ma di specializzarci in due settori ben definiti – la fienagione e la semina – ha fatto la differenza e ci ha permesso di offrire macchine di altissima qualità, tecnologicamente avanzate, pensate per nicchie di mercato altamente esigenti”. Nel settore della fienagione, Mascar si distingue principalmente nella produzione di rotopresse e fasciatori, mentre nel campo della semina si è specializzata nella realizzazione di seminatrici di precisione e in linea, oltre a tramogge e sarchiatrici.

Una rotopressa rossa di Mascar
Una rotopressa di Mascar verniciata con le finiture di Sherwin-Williams.

Negli ultimi anni, Mascar ha compiuto significativi progressi tecnologici, rispondendo così alle esigenze di un settore agricolo in continua evoluzione e sempre più orientato verso la digitalizzazione. Oggi, la conoscenza e il controllo dei dati è fondamentale per gli agricoltori: avere la capacità di monitorare con precisione quanti semi vengono piantati, a che distanza e quali sono le condizioni del terreno è cruciale per ottimizzare la produzione e per garantire rendimenti elevati.

“Per questo motivo, abbiamo investito notevolmente nel rendere le nostre macchine più digitali, dotandole di tecnologie avanzate che forniscono agli agricoltori strumenti necessari per monitorare in tempo reale l'andamento delle coltivazioni, migliorare la produttività e controllare i costi”, continua Maschio.

Questi investimenti si sono concentrati su elettronica, idraulica e meccanica, permettendo all’azienda di affrontare le nuove sfide del mercato con una visione orientata al futuro. Parallelamente, Mascar ha avviato un importante percorso di lean production, con l’obiettivo di ridurre i tempi di lavorazione e aumentare l'efficienza complessiva senza compromettere la qualità. Questo processo complesso coinvolge tutta l’organizzazione e rappresenta una vera e propria filosofia che va oltre il semplice sistema produttivo: si tratta di un cambiamento che investe anche la mentalità e le modalità di lavoro del personale. L'azienda è partita dalla carpenteria e prevede di estendere questo programma entro la fine dell’anno anche alle fasi di assemblaggio e verniciatura.

La fase di verniciatura è stata oggetto anche di un investimento legato al miglioramento della sua sostenibilità ed efficienza, e che contribuisce a garantire la qualità della finitura superficiale delle macchine Mascar. Questo investimento ha coinvolto il revamping del sistema completo di depurazione dell’aria in cabina, attraverso l’inserimento di un impianto di defangazione dei veli d’acqua a pavimento che consente di ridurre il volume di fanghi di verniciatura da smaltire, nonché l’aggiornamento tecnologico delle torri di abbattimento (scrubber) pre-esistenti nelle cabine per ridurre gli intervalli di manutenzione. Tutto il progetto è stato curato da Water Energy.

La verniciatura delle macchine agricole: un processo tecnologico all’avanguardia

Uno degli aspetti distintivi della qualità delle macchine agricole Mascar è il ciclo di verniciatura, una componente fondamentale di un processo produttivo evoluto e tecnologicamente avanzato. Questo ciclo non solo conferisce alle macchine agricole un aspetto estetico eccellente con qualità da automotive, ma svolge anche un ruolo cruciale nella protezione del substrato, costantemente esposto a umidità, terreni abrasivi e agenti chimici.

Il processo inizia con una fase di pretrattamento che prevede fosfosgrassaggio, primo risciacquo con acqua di rete e secondo risciacquo con acqua demineralizzata. “I componenti pretrattati sono prima asciugati in un tunnel dedicato e poi sottoposti alla fase di mascheratura per proteggere le parti che non devono essere verniciate”.

“In una prima cabina dedicata all’applicazione del primer, l’operatore applica manualmente un fondo epossidico bicomponente a base d’acqua sviluppato da Sherwin Williams di Minerbio (BO) mediante attrezzature elettrostatiche di ultima generazione. Dopo una fase di flash-off in forno ventilato, dove viene rimossa l'umidità superficiale, si procede all'applicazione di uno smalto acrilico 2K”, continua Ghezzo.

Entrambe le cabine sono equipaggiate con pistole a spruzzo della gamma XP di Graco – installate da Comaind di San Giovanni Lupatoto (VR) – che hanno consentito a Mascar di registrare un risparmio di oltre il 30% di vernice, migliorando nel contempo la qualità della finitura. Inoltre, Mascar ha installato sistemi di dosaggio e miscelazione sviluppati da Graco. “In particolare, abbiamo fornito un dosatore Graco ProMix 2KE e un sistema multicomponente 2KS che ha permesso una miscelazione precisa e un rapido cambio colore”, afferma Davide Galvani di Comaind.

Applicazione della vernice
La fase di applicazione dello smalto acrilico bicomponente.

L'impianto di depurazione acque: parte integrante di una filosofia ambientale sostenibile

Il sistema Skimmerflot 5000
Il sistema Skimmerflot 5000 fornito da Water Energy per la defangazione dell’acqua dei veli delle cabine di verniciatura.

Mascar ha recentemente migliorato questo processo di verniciatura attraverso l’implementazione di un processo di defangazione dell’acqua dei veli delle cabine di verniciatura con l'installazione di uno Skimmerflot 5000, fornito da Water Energy, che ha messo a punto tutto il processo chimico di trattamento acque.

“L’impianto Skimmerflot è progettato per il trattamento e il ricircolo delle acque delle cabine di verniciatura ed opera per effetto di una separazione meccanica dell’acqua del fango. Con il processo di flottazione, la vernice denaturata perde le sue proprietà adesive e si aggrega, grazie al dosaggio di un flocculante apposito, in fiocchi che galleggiano sulla superficie dell'acqua. Questo permette la facile separazione e rimozione del fango, evitando che quest’ultimo si depositi sul fondo della vasca della cabina di verniciatura. Nel circuito di ritorno dell’acqua in cabina, dosiamo un coagulante che impedisce alla vernice residua di riaggregarsi con l’acqua, la quale è rimessa in circolo per alimentare il velo di captazione overspray delle cabine di verniciatura. Le morchie di vernice, separate meccanicamente e disidratate dal defangatore Skimmerflot, vengono raccolte in sacchi big-bag pronti per lo smaltimento,” spiega Tommaso Ponara, titolare di Water Energy.

“Contestualmente al processo di defangazione con Skimmerflot, Water Energy ha effettuato un revamping degli scrubber esistenti in cabina, attraverso l’installazione di un sistema di lavaggio dell’aria che permette di avere delle rampe autopulenti con ugelli a cono vuoto che purificano l’aria dall’overspray residuo. Dopo aver attraversato il velo d’acqua a pavimento, infatti, l’aria della cabina è convogliata in un canale che scorre parallelo alla vasca ed è poi inviata verso l’alto dove attraversa gli scrubber per un’ulteriore pulizia ad umido, prima di essere ricircolata in cabina”.

Il sistema assicura così la pulizia ottimale dei separatori di gocce e la riduzione degli intervalli di sostituzione dei filtri paint stop, prevenendo l’emissione di particelle solide potenzialmente dannose nonché il deposito di particelle di sporco sul pezzo verniciato in cabina. Il ricircolo continuo di acqua pulita consente di mantenere l’efficienza del sistema di abbattimento e di ridurre la quantità di acqua da smaltire. Inoltre, la gestione del fango raccolto è semplificata grazie alla separazione automatica che riduce il contenuto d'acqua dei fanghi e diminuisce il volume dei big-bag da smaltire, con un importante risparmio economico.

La soluzione proposta da Water Energy ha portato a un significativo miglioramento del nostro impianto di verniciatura: ricircolare esclusivamente acqua depurata ci permette di far durare più a lungo i filtri di protezione e le pompe di rilancio dell’acqua. Di conseguenza, abbiamo riscontrato un numero minore di fermi impianto e una maggiore continuità produttiva,” continua Emanuele Ghezzo, responsabile stabilimento di Mascar.

Produzione interna

Mascar gestisce internamente il 95% della produzione dei propri macchinari agricoli, seguendo con cura ogni fase del processo, dalla carpenteria alla finitura, fino all’assemblaggio e spedizione. I due stabilimenti, che si estendono complessivamente su una superficie di 27.000 m², sono equipaggiati con tecnologie all'avanguardia come il taglio laser a fibra DDL, centri di lavoro a controllo numerico e robot di saldatura, che permettono una lavorazione estremamente precisa della materia prima - la lamiera decapata.

“Rispetto al 2019[1], quando ipcm® visitò per la prima volta il nostro stabilimento, siamo passati da un laser CO2 a un laser a fibra DDL, che ci consente di tagliare acciaio fino a 25 mm di spessore con una velocità quattro volte superiore e con un risparmio energetico significativo”, spiega Ghezzo. Inoltre, il reparto di saldatura è stato aggiornato con robot di ultima generazione, che garantiscono una maggiore efficienza, precisione e ripetibilità di processo. Questa configurazione consente a Mascar di monitorare ogni fase della produzione, assicurando l'affidabilità del prodotto e riducendo i tempi di immissione sul mercato. Dopo le fasi di carpenteria e assemblaggio, i prodotti sono sottoposti a rigorosi controlli di qualità prima di entrare nel reparto di verniciatura.

Una sinergia di successo

“Abbiamo scelto di affidarci a Water Energy su consiglio di Comaind, nostro storico partner per la verniciatura che ci accompagna da decenni e ha contribuito in modo significativo alla crescita di Mascar,” spiega Maria Teresa Maschio. “La collaborazione con Comaind risale al passaggio dalla vernice monocomponente a quella bicomponente, e da allora ci hanno supportato in ogni fase per migliorare il processo di applicazione della vernice e ridurre i tempi di cambio colore”. Lo scorso anno, Mascar si è trovata ad affrontare una problematica legata alla frequente sostituzione dei filtri paint stop nelle cabine di verniciatura, che stava incidendo significativamente sui costi operativi.

Il personale di Mascar e Water Energy
Davide Galvani di Comaind con Tommaso Ponara di Water Energy ed Emanuele Ghezzo e Maria Teresa Maschio di Mascar.



“Conosciamo Water Energy da anni, e dopo un'analisi accurata, abbiamo suggerito a Mascar di affidarsi a loro per trovare una soluzione mirata alla riduzione dei costi di filtrazione dell'aria”, racconta Galvani di Comaind.  “L'obiettivo era chiaro, e insieme siamo riusciti a centrarlo”.

Per risolvere questa problematica, l’azienda bolognese ha infatti proposto un intervento di revamping delle torri di abbattimento esistenti, riducendo la necessità di sostituire i filtri e ottimizzando così l'efficienza del processo. Questa collaborazione va oltre la semplice fornitura: Water Energy non è solo un fornitore, è un vero partner per Mascar. “Quando si lavora con persone e organizzazioni che condividono il tuo stesso obiettivo, è come sentirsi a casa,” conclude Ghezzo.