Un team di ricercatori italiani ha testato se un rivestimento multistrato che incapsula una molecola fungicida potesse essere applicato efficacemente sulla superficie delle sementi mediante la tecnologia al plasma per controllare l'infezione fungina.
Le tecnologie al plasma si basano sull'uso di gas ionizzati e influenzano la nostra vita quotidiana con un gran numero di applicazioni nel campo della microelettronica, dei polimeri, del packaging, dell'ambiente, della salute e molto altro. Poiché queste tecniche utilizzano una quantità minima di reagenti chimici e sono privi di solventi, sono considerate anche eco-compatibili.
Le tecnologie al plasma stanno ricevendo grande attenzione nel campo dell'agricoltura per le loro molteplici applicazioni, in particolare nelle sementi e nella decontaminazione delle colture. Tuttavia, poco era stato pubblicato finora sulla deposizione al plasma di rivestimenti protettivi sui semi.
Un team di ricercatori italiani ha pubblicato una ricerca che ha lo scopo di illustrare come incorporare il protioconazolo, una molecola con azione fungicida, in un rivestimento polimerico al plasma, incapsulando semi di mais.
Il rivestimento fungicida è composto da tre strati: uno strato polimerico al plasma idrofilo per aumentare la bagnabilità della superficie del seme; uno strato composto da una soluzione acquosa a base di protioconazolo; e uno strato barriera al plasma idrofobo per limitare la lisciviazione e riprodurre la naturale bagnabilità del seme.
L'applicazione del rivestimento composito non interferisce con la germinazione dei semi, mentre la percentuale di corone di mais infettate dal Fusarium graminearum è stata ridotta con successo dal 94% allo 0% nei semi rivestiti.
I risultati positivi dimostrati nello studio hanno confermato il potenziale di questo approccio, che è molto promettente dal momento che possono essere certamente previsti dei miglioramenti tecnologici.
Per confermare questa ipotesi sono necessari ulteriori studi; e la struttura del rivestimento tri-strato potrebbe essere ulteriormente ottimizzata. "In ogni caso, crediamo di aver dimostrato ancora una volta il potenziale della tecnologia al plasma in agricoltura, in particolare per il controllo delle infezioni fungine nelle sementi", sostiene il membro del team Chiara Lo Porto.