A gennaio 2019, una trentina di multinazionali appartenenti al settore petrolchimico e della plastica hanno stretto un accordo collettivo per contrastare l'inquinamento prodotto dai rifiuti plastici, dando vita all'intesa Alliance To End Plastic Waste (AEPW).
Nella società moderna, la plastica rappresenta una questione di grande interesse a livello globale e il suo utilizzo si trova spesso al centro di accesi dibattiti. Essa si presenta come vera e propria dicotomia moderna: se da un lato porta diversi vantaggi – un costo produttivo e di utilizzo più basso, è leggera, igienica, in grado di conservare gli alimenti senza contaminarli e spendibile in svariati ambiti e settori – dall'altro è causa di una delle forme d'inquinamento più gravi ed estese.
Per contrastare il problema globale scaturito dalla dispersione della plastica nell'ambiente, soprattutto quello marino, una trentina di multinazionali, tra cui BASF, Covestro, Clariant, Dow e DSM, si sono unite sotto l'egida di Alliance To End Plastic Waste, investendo più di 1 miliardo di dollari con l'obbiettivo di destinare 1,5 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni alla lotta contro i rifiuti di plastica.
"Come è risaputo, i rifiuti di plastica sono un elemento estraneo agli oceani e a qualsiasi altro ambiente naturale. Siamo di fronte a una sfida globale seria e complessa, da affrontare con la massima rapidità e con una leadership forte. La nuova Alleanza rappresenta il massimo sforzo realizzato sino a oggi per dire basta ai rifiuti di plastica dispersi nell'ambiente", spiega David Taylor, CEO di Procter&Gamble, nonché presidente di AEPW.
AEPW è un'organizzazione senza scopo di lucro, in collaborazione con la comunità finanziaria, il governo e la società civile, comprese le ONG per lo sviluppo ambientale ed economico.
"La storia ci ha dimostrato che azioni collettive e partnership tra industria, governi e ONG possono offrire soluzioni innovative per una sfida globale come questa. Il problema dei rifiuti di plastica è visto e sentito in tutto il mondo. Deve essere affrontato e crediamo che sia tempo di agire", commenta Bob Patel (LyondellBasell), vicepresidente di AEPW.
Qualche numero sui rifiuti plastici
Le ricerche condotte da Ocean Conservancy dimostrano che quasi l'80% della plastica che finisce in mare deriva da rifiuti prodotti sulla terraferma e trasportati dai fiumi.
Gli scienziati del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale hanno studiato a tal proposito 57 sistemi fluviali in tutto il mondo ed è emerso che solo dieci fiumi trasportano oltre il 90% delle materie plastiche verso l'oceano e hanno tutti due tratti in comune: una popolazione generalmente elevata che vive nella regione circostante, in alcuni casi centinaia di milioni, e una mancanza di adeguati sistemi e infrastrutture di gestione dei rifiuti.
Il problema è generato soprattutto dal continente asiatico, dove miliardi di persone hanno finalmente avuto la possibilità di usare beni di consumi prima inaccessibili. Ciò ha però prodotto una grande quantità di rifiuti plastici come flaconi, confezioni e bottiglie che vengono dispersi nell'ambiente.
Di fatto, mentre i paesi evoluti hanno servizi di raccolta e riciclo dei rifiuti, i paesi di nuova economia ancora non hanno adottato sistemi di gestione dei rifiuti.
La plastica fornisce servizi sanitari, di sicurezza, di conservazione della salute e convenienza. Anche lavorando in modo aggressivo per ridurre i rifiuti di plastica nell'ambiente, è necessario mantenere i benefici critici che la plastica offre alle persone e alle comunità in tutto il mondo. Con un approccio ponderato, completo e strategico, Alliance To End Plastic Waste è intenzionata a fare entrambe le cose.