In linea con l'Accordo di Parigi, Arkema ridurrà le proprie emissioni del 46% entro il 2030.
Arkema ha annunciato di aver fissato nuovi obiettivi climatici e di sostenibilità, in linea con le aspettative dell'Accordo di Parigi per contenere il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo. Attraverso un approccio Science Based Target, l'azienda mira a ridurre le proprie emissioni di scope 1, 2 e 3 del 46% entro il 2030.
Le emissioni Scope 1 e Scope 2 saranno ridotte attraverso la decarbonizzazione e il miglioramento dell'efficienza energetica delle attività industriali di Arkema. Per le emissioni Scope 3, invece, l'azienda si concentrerà sulla riduzione delle attività più emissive.
“In qualità di produttore responsabile, Arkema è fortemente mobilitata per affrontare l’importante sfida sociale della decarbonizzazione. Con questo nuovo ambizioso piano climatico, il Gruppo compie un nuovo passo avanti nella sua azione di lotta al riscaldamento globale. In particolare, la nostra esperienza e innovazione all'avanguardia vanno a vantaggio dei nostri partner e clienti nel loro obbiettivo di sostenibilità e agiamo quotidianamente per limitare la nostra impronta di carbonio", ha affermato Luc Benoit-Cattin, vicepresidente esecutivo per for Industry and CSR di Arkema.
Emissioni di gas serra Scope 1 e Scope 2
Per raggiungere l’obiettivo Scope 1 e 2 relativo alle emissioni di gas serra, Arkema farà affidamento in particolare sul suo programma di riduzione dei consumi energetici implementato nel 2012, che ha già migliorato l'efficienza energetica del 15%. L’azienda sta ora cercando di aumentare ulteriormente l’efficienza al 25% entro il 2030.
Il Gruppo Arkema aveva già ridotto di oltre la metà le proprie emissioni di gas serra[1] negli ultimi dieci anni. In linea con il suo impegno per una traiettoria SBT di 1,5°C, Arkema punta ora a limitare le proprie emissioni Scope 1 e Scope 2 a 2 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2030, una riduzione del 46% rispetto ai 3,7 milioni di tonnellate emesse nel 2019[2].
Arkema si concentrerà quindi sull'accelerazione della decarbonizzazione delle sue fonti energetiche attraverso impegni a lungo termine per l'approvvigionamento di energia rinnovabile e lavorando con i suoi partner per ridurre l'impronta di carbonio del vapore acquistato. Per la propria produzione di vapore, l'azienda si avvale di combustibili alternativi o dell’elettrificazione delle proprie caldaie. La riduzione si basa anche su uno spostamento verso processi di produzione e gamme di prodotti meno emissivi, nonché sul miglioramento della cattura e del trattamento delle emissioni. Inoltre, fisserà il suo prezzo interno del carbonio a 100 € per tonnellata di CO2.
Emissioni Scope 3
Arkema intende inoltre ridurre del 46% le proprie emissioni Scope 3[3] e raggiungere 85 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2030 rispetto ai 158 milioni di tonnellate emesse nel 2019. Per fare ciò, l'azienda si sta attivando nelle categorie più emissive sia a monte sia a valle.
Arkema è impegnata in un dialogo pro-clima con i suoi fornitori e li incoraggia a definire obiettivi SBT per i loro Scope 1 e 2 prima del 2025. Inoltre, ridurrà le attività nelle applicazioni di fluorogas più emissive oggetto del Protocollo di Kyoto e svilupperà una nuova generazione di fluorogas (HFO) per attività ad alto valore aggiunto.
Inoltre, Arkema aumenterà gli investimenti che contribuiscono alla sostenibilità, che dovrebbero raggiungere i 400 milioni di euro entro il 2030 e che saranno inclusi nella dotazione di investimenti ricorrenti del Gruppo.
[1] Le emissioni di gas serra in esame coprono le emissioni dirette Scope 1 e quelle di sostanze dannose per l'ozono, nonché le emissioni indirette Scope 2.
[2] The scope covered by this commitment covers the Group’s activities as of the date of this press release. Thus, 2019 emissions have been restated to reflect business scope changes.
[3] Le emissioni Scope 3 corrispondenti all'uso e al fine vita dei fluorogas emissivi sono calcolate dal potenziale di riscaldamento globale insito in questi prodotti, senza tener conto dei fattori di recupero e trattamento nei vari usi. Questo metodo di calcolo massimizza queste emissioni in assenza di dati internazionali stabili e affidabili.