Con il prezzo dei solventi aumentato del 95% e le resine epossidiche del 110%, Assovernici segnala la necessità di attuare misure straordinarie per frenare l'incremento dei costi.
Assovernici, l’associazione che rappresenta i principali produttori italiani di vernici e rivestimenti, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di arginare il fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime tramite misure straordinarie. Il prezzo dei solventi è infatti aumentato del 95%, quello della nitrocellulosa del 40% e quello delle resine epossidiche del 110%.
Dal 2020 si sono susseguiti continui rincari nel costo di molte materie prime utilizzate per la produzione di vernici e già a fine 2021 l’associazione aveva evidenziato il preoccupante aumento dei prezzi e le difficolta nel reperire materie prime.
La situazione ha poi subito un ulteriore peggioramento durante i primi mesi del 2022, a causa dell’aumento dei costi della fornitura energetica e delle conseguenze della guerra in Ucraina. Inoltre, la nuova ondata di COVID-19 in Cina potrebbe provocare altre contrazioni nel mercato europeo.
Nella filiera delle vernici, la pressione dell’aumento dei prezzi delle materie prime resta incessante e trasversale su tutti i componenti utilizzati, come ad esempio sostanze derivate dalla chimica inorganica e organica, il biossido di titanio e le resine alchidiche e acriliche.
Assovernici segnala che il perdurare di questo contesto si ripercuoterà inevitabilmente su tutta la catena del valore.