L’impronta di carbonio individuale degli intermedi rinnovati di BASF è ampiamente sotto la media globale del mercato.
BASF ha recentemente annunciato offrirà presto una nuova gamma di intermedi per vernici e rivestimenti con bassa impronta di carbonio (PCF) individuale.
BASF ha calcolato la PCF individuale di gran parte della sua gamma di intermedi chimici. La PCF comprende le emissioni totali di gas serra del prodotto fino al momento in cui questo lascia il sito produttivo: dall’estrazione delle risorse, passando per la produzione dei precursori, fino alla creazione del prodotto finale.
L’azienda ha poi confrontato i risultati con le valutazioni sull’impronta di carbonio media del mercato. I risultati hanno mostrato che la gamma di intermedi di BASF è ampiamente sotto alla media globale delle corrispondenti sostanze chimiche di terze parti, tutte prodotte a partire da materie prime fossili. La società ha così annunciato che immetterà sul mercato come prodotti a bassa PCF i seguenti intermedi:
- Tert-Butilamina (tBA) LowPCF
- Acido Formico (FA) LowPCF
- Acido Propionico (PA) LowPCF
- 1,6-Esanediolo (HDO®) LowPCF
- Neopentil Glicole (NPG) LowPCF
“Gli obiettivi aziendali di riduzione delle emissioni di CO2 hanno un ruolo sempre più importante nella catena del valore da noi servita. Con i nostri intermedi a bassa PCF stiamo aiutando i nostri clienti a raggiungere questi obiettivi: ora hanno la possibilità di scegliere consciamente un prodotto con un’impronta di carbonio notevolmente sotto alla media globale di mercato. Rendendo disponibili ai nostri clienti i dati sulle emissioni di CO2 del singolo prodotto, offriamo anche un livello di trasparenza unico nell’industria chimica”, ha dichiarato Stephan Kothrade, direttore della divisione intermedi di BASF.
Gli intermedi sono utilizzati come ingredienti di molti prodotti di uso comune, come le plastiche, gli agenti deghiaccianti, le vernici e i rivestimenti.