Covestro ha completato con successo l’acquisizione della divisione Resine & Materiali Funzionali (RMF) dell’azienda olandese Royal DSM.
Con lo scopo di diventare uno dei leader globali tra i fornitori di resine sostenibili per rivestimenti e di espandere ulteriormente la propria gamma, Covestro ha acquisito la divisione Resine & Materiali Funzionali di DSM.
La transazione ha ricevuto l’approvazione delle autorità dopo che Covestro e DSM hanno firmato un accordo di acquisizione alla fine del settembre 2020. L’integrazione della divisione RMF porterà i ricavi del Gruppo a circa un miliardo di euro e aggiungerà più di 20 nuovi siti alla sua rete produttiva mondiale.
“L’acquisizione di questo business contribuisce in modo significativo all’implementazione della nostra nuova strategia di gruppo. Con questa transazione facciamo un altro importante passo verso la sostenibilità, generando allo stesso tempo una crescita sostenibile”, ha affermato il Dr. Markus Steilemann, CEO di Covestro. “Non vediamo l’ora di incontrare i nuovi colleghi e di dargli il benvenuto in Covestro”.
Con questa acquisizione Covestro aggiunge al suo portfolio una gamma completa di resine poliacriliche ad acqua, nonché marchi forti in termini di sostenibilità come Niaga®, soluzioni per la manifattura additiva e un innovativo business di rivestimenti solari. Covestro sta inoltre potenziando il suo portfolio includendo tecnologie ibride ad acqua, resine per rivestimenti in polvere, nonché resine a polimerizzazione con radiazioni.
“Con questa transazione rafforziamo il nostro portfolio con prodotti e tecnologie ancora più innovativi, che ci permetteranno di soddisfare le esigenze dei nostri clienti in modo ottimale. Adesso il nostro focus è integrare i team, sfruttare i talenti e offrire il miglior supporto possibile ai clienti nuovi ed esistenti”, aggiunge Sucheta Govil, Chief Commercial Officer di Covestro.
A seguito di un’analisi completa, Covestro prevede che gli effetti sinergici permanenti (il “run rate”) aumenteranno fino a circa 120 milioni all’anno, dalla piena integrazione fino al 2025. Questi consistono in circa i due terzi dei costi e un terzo dei ricavi derivanti dalle sinergie.