Evonik, come parte di un consorzio di 24 partner, ha lanciato il progetto MACBETH, finanziato dalla UE. L'obiettivo del progetto è sviluppare un nuovo processo per la sintesi catalitica che combina diverse fasi di produzione precedentemente separate, riducendo le emissioni di gas serra fino al 35% e aumentando l'efficienza fino al 70%.
Evonik ha recentemente lanciato MACBETH (Membranes And Catalysts Beyond Economic and Technological Hurdles), il più grande progetto finanziato dalla UE coordinato dalla società fino ad oggi.
L'obiettivo di questo progetto è quello di sviluppare un nuovo processo per la sintesi catalitica con apparecchiature di separazione appropriate in un unico reattore a membrana catalitica (CMR) ad alta efficienza. MACBETH è il progetto di follow-up del progetto ROMEO (Reactor Optimization by Membrane Enhanced Operation), che è stato completato a settembre 2019.
Il progetto è stato creato da un consorzio di 24 partner provenienti da dieci paesi diversi con una vasta esperienza in materia di catalisi su membrane, carrier, reattori, ingegneria, modellizzazione e prospettiva dell'utente finale.
"È fondamentale pensare oltre i confini della chimica, condividere le conoscenze e sfruttare le sinergie. Una singola azienda non potrebbe mai raggiungere questo obiettivo. Il nostro consorzio riunisce il know-how essenziale per la svolta desiderata nella sintesi catalitica," afferma Marc Oliver Kristen, Head of the Innovation Agency di Evonik e Project Manager MACBETH.
Nei singoli sottoprogetti, il concetto del nuovo reattore viene ora applicato a varie reazioni chimiche e messo in pratica. Ciò include l'idroformilazione per prodotti chimici speciali, la produzione di idrogeno per i settori dei trasporti e della generazione dell'elettricità, la deidrogenazione del propano (PDH) per prodotti chimici di grande volume e scissione di olio biocatalitico per prodotti fabbricati biotecnologicamente.
Il focus del progetto di Evonik è sulla reazione di idroformilazione. In questa catalisi, tradizionalmente condotta in modo omogeneo, il gas di sintesi viene utilizzato per convertire le olefine in aldeidi.
Anche la sostenibilità svolge un ruolo importante nel progetto: la prevista riduzione delle emissioni di gas serra nei processi industriali di grandi volumi sarà fino al 35% e l'aumento dell'efficienza delle risorse e dell'energia fino al 70%.
Il nuovo progetto del reattore garantisce impianti di produzione più piccoli e sicuri e contribuisce a rafforzare il suo ruolo di leader nel mercato: in futuro, i costi di investimento (CAPEX) e i costi operativi (OPEX) di sistemi di questo tipo potranno essere ridotti fino al 50% e 80% rispettivamente.
"Il nostro prossimo traguardo è chiaro: vogliamo implementare e gestire un impianto dimostrativo in condizioni industriali reali," afferma Robert Franke, Project Coordinator dell'intero progetto MACBETH e Head of Hydroformylation Research di Evonik. "Pertanto, ora, nella prima fase del progetto di MACBETH, ci concentreremo sull'ottimizzazione dei componenti utilizzati e del sistema finale del reattore. A tal fine, utilizzeremo gli sviluppi promettenti e i risultati del progetto precedente."