Questo rivoluzionario nano-rivestimento sviluppato dall’Università Ebraica offre nuove promettenti possibilità di migliorare la durabilità e la sostenibilità delle strutture in ferro nel mondo.
I ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme hanno sviluppato un nano-rivestimento a doppio strato altamente efficace che migliora notevolmente la prevenzione della ruggine sul ferro, trasformando potenzialmente le industrie che dipendono da questo metallo.
Pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie, lo studio descrive un nuovo rivestimento che offre un'impressionante protezione del 99,6% contro la corrosione del ferro. L'innovazione potrebbe ridurre significativamente i costi di manutenzione e prolungare la durabilità delle infrastrutture in ferro utilizzate nell'edilizia, nei trasporti e nell’industria manufatturiera.
“Questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella protezione del ferro dalla corrosione. Utilizzando un primer appositamente studiato, abbiamo creato un rivestimento non solo altamente efficace, ma anche duraturo. Questo potrebbe ridurre i costi di manutenzione, estendere la durabilità dei materiali in ferro e fornire alle industrie una soluzione molto più affidabile,” ha dichiarato Elad Gross dell'Istituto di Chimica dell'Università Ebraica e del Centro della Famiglia Harvey M. Krueger per le Nanoscienze e le Nanotecnologie.
Il ferro, pur essendo essenziale in molti settori industriali, è notoriamente vulnerabile alla ruggine se esposto all'aria e all'umidità, fattori che contribuiscono al degrado strutturale e a costose riparazioni. I rivestimenti protettivi esistenti spesso si deteriorano nel tempo, fornendo solo una limitata difesa a lungo termine.
Il nuovo sistema sviluppato dal team di ricerca è composto da due strati: un primer molecolare e una robusta finitura polimerica. Il primer, composto da molecole di carbene N-eterociclico (NHC), forma un legame eccezionalmente forte con la superficie del ferro. Ciò garantisce un'adesione superiore del secondo strato e un rivestimento polimerico durevole, creando così una barriera resistente che rimane intatta anche in condizioni estreme, come l'esposizione prolungata all'acqua salata.
Il progetto è stato finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC) nell'ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell'Unione europea (accordo di sovvenzione n. 802769, sovvenzione di avviamento ERC MapCat), dal Ministero israeliano dell'energia (progetto n. 222-11-090) e dal Ministero israeliano dell'innovazione, della scienza e della tecnologia (progetto n. 1001817851). Un ulteriore sostegno è stato fornito dall'Harvey M. Krueger Family Center for Nanoscience and Nanotechnology.
Informazioni sull'Università Ebraica di Gerusalemme
L'Università Ebraica di Gerusalemme, che quest'anno festeggia il suo centenario, è la principale istituzione israeliana di istruzione superiore e ricerca. Rinomata per un secolo di eccellenza nella ricerca, nell'insegnamento e nell'innovazione, l'Università è impegnata a far progredire la conoscenza, a promuovere la leadership globale e ad abbracciare la diversità. Serve una vivace comunità di oltre 23.000 studenti provenienti da più di 80 paesi.
Sede degli archivi del suo famoso fondatore, Albert Einstein, l'Università Ebraica contribuisce a quasi il 40% della ricerca scientifica civile israeliana e detiene oltre 11.000 brevetti registrati. I suoi illustri docenti ed ex allievi hanno ottenuto nove Premi Nobel e una Medaglia Fields, sottolineando l'impatto duraturo dell'Università sul mondo accademico e sull'innovazione.
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