Leggi l’ultimo numero della rivista dedicata all’industria dei trattamenti delle superfici e delle finiture organiche e inorganiche.
I numeri di ipcm® pubblicati in questi primi sei mesi del 2021 sono stati ricchi di reportage su investimenti in innovazione come non mai, e anche questa edizione di luglio agosto non è da meno: tante e tali sono le aziende di cui riportiamo le esperienze in questa edizione che l’immagine che ne risulta è quella di un manifatturiero forte e solido in molti settori industriali, soprattutto se a gestire le aziende ci sono capitali privati e famiglie di imprenditori che – a differenza dei fondi di investimento o dei gruppi finanziari – non guardano tanto all’EBITDA e ai dividendi quanto al valore dell’impresa nella sua globalità (il personale, le competenze e le esperienze da tutelare).
Ciò non significa che siano stati eliminati tutti i fattori di instabilità.
Permane la scarsità di materie prime, con relativo aumento esagerato dei loro prezzi che sta mettendo a dura prova tutti i settori, una condizione in cui l’industria si trova più per motivi politici che per reali congiunture manifatturiere.
Lo stesso accade con il travel ban ancora imposto dagli USA ai Paesi Schengen e pochi altri (Brasile, India, Cina, Sudafrica per esempio).
Infine c’è il nodo del green pass obbligatorio per accedere a tanti luoghi pubblici in cui il distanziamento è impossibile da mantenere, se non a scapito di pesanti limitazioni. Per alcuni l’obbligatorietà del green pass causerà più danni che benefici alle nostre economie in ripresa. La posizione di ipcm® è invece favorevole: non esiste nulla di più motivante e positivo per la produttività che lavorare in sicurezza. La possibilità di tornare agli eventi in presenza, agli appuntamenti personali con i clienti (già ripresi, ma sempre con un filo di ansia sottesa), a un’atmosfera più rilassata e meno timorosa negli uffici, sui mezzi pubblici e al ristorante, ma soprattutto vivere l’home office come una possibilità e non un obbligo sono tutti ingredienti per la ricetta della nuova normalità.
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