È uscito il n. 27 della rivista ICT_Industrial Cleaning Technologies

Date: 25/02/2025
Categorie: ipcm
Mock-up of the issue n. 27 of ICT_Industrial Cleaning Technologies magazine

La nuova edizione della rivista dedicata a tutti gli aspetti del lavaggio e della pulizia industriale dei componenti è ora disponibile!

Negli ultimi anni, il settore del lavaggio industriale dei pezzi ha subito una trasformazione significativa, guidata da una crescente esigenza di pulizia di precisione e ultrafine. Non si tratta più soltanto di rimuovere contaminanti visibili e grossolani, ma di raggiungere livelli di purezza delle superfici sempre più elevati, sia in settori come l’aerospaziale, il medicale e l’elettronica avanzata, ma anche in industrie emergenti come quella della mobilità elettrica o in settori dove prima ci si accontentava di un grado di pulizia perfettamente adatto all’utilizzo dei prodotti ma inferiore rispetto a quello richiesto oggi. Questa polarizzazione del mercato impone nuove sfide ai produttori di macchine e sistemi di lavaggio, che al contempo devono confrontarsi con un’evoluzione del concetto di sostenibilità – che oggi deve essere intesa in modo più ampio che in passato.

Per molto tempo, quando ci si riferiva ancora alla sostenibilità con l’espressione “a basso impatto ambientale”, è stato diffuso il concetto che l’unica tecnologia di lavaggio industriale meritevole di essere definita sostenibile era quella dei detergenti a base acquosa. Questo tipo di marketing ha generato malintesi e persino danni d’immagine per il settore, poiché ha portato a soluzioni non sempre efficaci dal punto di vista tecnico ed economico, in quanto non calibrate sull’esigenza di pulizia di un singolo pezzo bensì guidate da una scelta di campo.

Oggi, la sostenibilità si declina attraverso l’impiego della soluzione più adeguata al tipo di pezzo, ai processi produttivi a monte e a valle del lavaggio e alla destinazione d’uso di quel pezzo. Solventi di nuova generazione, sviluppati per garantire alte prestazioni con il minor impatto ambientale possibile, la minor tossicità e la maggior sicurezza operativa, si sono diffusi sostituendo i vecchi solventi ozono-distruttivi, tossici, teratogeni o cancerogeni. La sfida è bilanciare efficienza, sicurezza e riduzione dell’impatto ambientale in un quadro più ampio.

L’adozione di un approccio olistico alla sostenibilità significa valutare ogni fase del processo, dalla selezione delle materie prime alla gestione del fine vita dei prodotti utilizzati. Ciò implica l’analisi dell’intero ciclo di vita delle soluzioni di lavaggio, con una visione che integri aspetti energetici, emissioni di CO2, consumo di risorse e sicurezza per gli operatori. Questo approccio a 360° non solo migliora la competitività aziendale, ma risponde anche alle richieste normative e di mercato sempre più stringenti.

In questo contesto, il paradigma dell’Industria 5.0 porta un ulteriore livello di complessità e innovazione. Se l’Industria 4.0 ha introdotto digitalizzazione, automazione e interconnessione, la nuova fase punta a una maggiore armonizzazione tra uomo, tecnologia e sostenibilità. Ciò significa non solo rendere più intelligenti e interconnessi i processi di lavaggio industriale, ma anche progettare impianti e soluzioni in grado di adattarsi dinamicamente alle esigenze produttive, minimizzando sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse.

Il futuro del lavaggio industriale non sarà determinato da una singola tecnologia o da un’unica soluzione, ma dalla capacità delle aziende di integrare innovazione, sostenibilità e flessibilità in un ecosistema produttivo sempre più complesso. La sfida è aperta: chi saprà coglierla avrà un vantaggio competitivo decisivo nei mercati di domani.

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