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Circa un anno fa, incappammo in un comunicato stampa di un’agenzia di digital marketing che affermava che “le strategie di business sono sempre più costruite sull’esperienza digitale”. Questa frase – banale, per certi versi, perché afferma qualcosa di risaputo ormai da almeno 5 anni nel mondo B2C – ci ha indotto a riflettere su quanto questo concetto fosse applicabile anche al mondo B2B.
Di trasformazione digitale nell’industria manifatturiera se ne è parlato, riparlato - e anche straparlato – a sufficienza attraverso i concetti dell’Industria 4.0, dell’Internet of Things e dei Big Data, della Realtà Aumentata e delle “fabbriche intelligenti”. Oggi, all’alba dell’implementazione dell’Industria 5.0, siamo ormai consapevoli che “trasformazione digitale” non significa solo digitalizzare o automatizzare i processi manuali per ottimizzare i flussi, bensì significa ridefinire le strategie, creare nuovi vantaggi competitivi e processi a prova di futuro
per andare verso una realtà industriale “caratterizzata da una gamma di nuove tecnologie che stanno fondendo i mondi fisico, digitale e biologico”.
Ciò di cui si è parlato poco è come la comunicazione digitale e i social media abbiano influito sull’industria manifatturiera nel suo interfacciarsi con i clienti e con il mondo esterno, con i cosiddetti “stakeholders”, ossia tutti quei soggetti o gruppi con interessi legati all'esecuzione o all'andamento dell’azienda stessa. Non solo gli azionisti, i dipendenti, i fornitori e i clienti dunque, ma anche le autorità, locali o centrali, e la comunità.
Oggi la comunicazione digitale rappresenta il fulcro di qualsiasi strategia di vendita, sia essa B2C o B2B perché essa rende l’utente, chiunque esso sia, partecipe. Interazione e ingaggio degli utenti sono le metriche che misurano il successo della comunicazione digitale. Personalizzare i messaggi in base al target e costruire una reputazione online è diventato vitale anche per il manifatturiero.
Eos Mktg&Communication, editore del gruppo di riviste tecniche raccolte sotto il marchio ipcm®, opera da alcuni anni anche come agenzia di digital & content marketing per aziende in vari settori industriali, non esclusivamente in quello dei trattamenti di superficie. Dal design al termosanitario, dall’assicurativo fino alla verniciatura e ai prodotti chimici, le esigenze delle aziende B2B in tema di comunicazione sono assimilabili:
- Curare e armonizzare fra loro i vari canali di comunicazione e i punti di atterraggio degli utenti;
- Trovare un buon equilibrio fra contenuti di rapido consumo e long-form;
- Redigere un piano editoriale bilanciato fra contenuti corporate, iniziative commerciali e contenuti di informazione;
- Sviluppare un database proprietario.
Nella comunicazione digitale si ha successo solo se si è in grado di trattenere gli utenti sui propri contenuti. Le persone sono quotidianamente bombardate da comunicazioni di ogni tipo e quei pochi istanti che possono dedicare a ciascuna di loro sono preziosi. Una buona comunicazione digitale sa come sfruttare al meglio questi istanti, oppure come moltiplicarli una volta che li ha conquistati. Questa è la parte più complessa della comunicazione B2B, notoriamente meno attraente e più tecnica della comunicazione B2C.
Parlare di questi argomenti in un editoriale, al di là dell’essere un tema di interesse comune, ci consente di richiamare la vostra attenzione sul fatto che i nostri articoli soprattutto i casi studio che offriamo gratuitamente ai nostri inserzionisti, sono contenuti long-form di grande importanza e qualità, che possono anche essere trasformati in contenuti short-form se adeguatamente condivisi sui propri canali social, creando una cassa di risonanza eccezionale. Ciò significa anche che i media tradizionali devono essere continuamente presidiati, cercando sinergie di azione e di investimento con i media digitali, per sfruttare le potenzialità di entrambi.
Allo stesso modo, le care vecchie fiere specializzate, come la prossima PaintExpo 2024 (Karlsruhe, Germania, 9-12 aprile), si sono rinnovate proprio grazie alle tecnologie digitali, creando nuove esperienze di fruizione sia per gli espositori sia per i visitatori, facilitando il follow up dei contatti e l’acquisizione di lead. Quale miglior modo per migliorare il database proprietario?
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