Guardando dentro al microcosmo della verniciatura di auto

Date: 01/02/2018
Autore: Redazione
Categorie: Altre news

Con il modulo Viledon® filterCair "Basic + Dirt In Paint", Freudenberg mette in luce la causa dei più piccoli difetti di verniciatura

Per le auto prodotte con tecnologie innovative come BMW, nulla dovrebbe diminuire il piacere della guida e il design futuristico. Neanche i più piccoli difetti superficiali nei componenti in plastica, a malapena visibili dall'occhio umano. Ma qual è la causa di questi sempre ricorrenti difetti nella verniciatura di parti in plastica? Un difetto di umidità? I tecnici di Freudenberg Filtration Technologies saranno in grado di fornire assistenza per risolvere e chiarire la questione. Con Viledon® filterCair l'azienda propone il suo pacchetto di servizi flessibile e personalizzato, mirato all'ottimizzazione qualitativa ed economica dei processi di verniciatura. Per molti anni Viledon® filterCair ha simboleggiato la conoscenza globale degli esperti di filtrazione di Freudenberg: offrendo ai clienti non solo filtri, ma una qualità dell'aria decisamente elevata; operando non solo come fornitore di prodotti ma anche come problem-solver. Dal 2017, Freudenberg Filtration Technologies ha messo a disposizione questa competenza anche sulla base della domanda e non solo su quella di servizi contrattuali fissi, incluso l'impianto di Landshut del Gruppo BMW.

Primo passo: analisi dello stato dell'area di verniciatura Torniamo sullo specifico caso di BMW. Siccome il Gruppo BMW si affida già ai filtri Viledon® per la purezza dei suoi processi di verniciatura presso il suo impianto in Bassa Baviera, i due ingegneri Viledon® sul posto, Pascal Brodhun and Stephan Wassermann, avevano già familiarità con la situazione locale. L'analisi dello stato dell'area di verniciatura è solitamente il primo passo per cercare di identificare le cause, poiché queste possono essere diverse così come lo possono essere i difetti stessi. Cause potenziali possono essere inclusioni di fibre o sporco, overspray, polline, difetti di umidità causati dalla tecnologia di applicazione, aria compressa contaminata, oli e lubrificanti contenenti silicone, sporco introdotto dagli operai sugli indumenti o sugli utensili. "A causa dell'elevato numero di possibili fonti di contaminazione, è necessario osservare il processo nella sua globalità ed esaminarlo sul posto. Non esistono casi uguali fra loro", spiega Christian Westenburger, Contract Manager di Viledon® filterCair. Analisi approfondita della filtrazione e valutazione, misurazione di particelle significative, temperatura, umidità e flusso d'aria e determinazione della velocità di caduta – questi sono i componenti chiave del modulo Viledon® filterCair "Basic". Tuttavia, questi non hanno rilevato nulla di anomalo presso l'impianto di BMW Group di Landshut. Il processo di verniciatura era impeccabile: i processi di lavoro erano stabili, tutti i sistemi installati nel modo corretto e il bilanciamento dell'aria nella cabina di spruzzatura perfetto. "Il nostro scopo è di escludere sistematicamente possibili fonti di errore passo dopo passo", commenta descrivendo la procedura Michael Steuer, Regional Manager Viledon® filterCair. "Un elemento è l'analisi on site del processo o della causa profonda. Allo stesso tempo, abbiamo cominciato per BMW dettagliate analisi dei difetti nella vernice presso i nostri laboratori", spiega. Questo secondo approccio con il modulo Viledon® filterCair "Basic + Dirt in Paint" è stato la chiave del successo nel caso specifico.

Secondo passo: analisi specifica del problema con microscopi ad alta performance Durante questo processo, i tecnici di Freudenberg si sono immersi nel microcosmo della verniciatura delle materie plastiche. Prima di tutto, hanno utilizzato un microscopio a luce incidente. "Questo ci ha mostrato una superficie disomogenea. In alcuni punti, non c'era proprio il basecoat. Allo stesso tempo tuttavia, poiché l'intero difetto era coperto da vernice trasparente, siamo stati in grado di escludere un difetto di umidità causato da silicone o simili", spiega Michael Steuer. Il problema doveva quindi essere più in profondità, nel vero senso della parola. Questo ha messo in gioco l'analisi con un microscopio elettronico (SEM/EDX). In questo modo, il punto difettoso viene sezionato in modo preciso ed esaminato in sezione al fine di trovare quali elementi causino il difetto. Quella che a un profano potrebbe sembrare solo una varietà di immagini di diversi colori, ha invece messo subito sulla giusta strada i tecnici di Freudenberg. Ogni diverso colore che compare sulle inclusioni circolari o ovali sotto al difetto rappresenta l'elemento chimico che costituisce la particella. In questo caso si trattava in particolar modo di silicone e ossigeno, ma anche di fosforo, alluminio e una piccola parte di potassio. Freudenberg ha poi esaminato il granulato con cui vengono spruzzate le car catchers. "Dai campioni abbiamo prodotto un sottilissimo film ad una temperatura di fusione di 280°C", spiega Frank Hofmann, Contract Manager Viledon® filterCair. Questa analisi ha mostrato che le particelle di quarzo trovate erano un componente della materia prima. Dove la loro grana era troppo grossa, emergevano errori di verniciatura. Problema risolto. Questo ha portato a compimento lo scopo principale: un cliente soddisfatto.