Leggi l’ultimo numero della rivista dedicata ai trattamenti delle superfici e alle finiture organiche e inorganiche – Edizione speciale su macchine agricole, movimento terra e fuoristrada + Industrial Cleaning Technologies.
A partire dagli anni 2000, le vernici idrosolubili hanno iniziato a consolidare le proprie prestazioni tecnologiche, minando il regno - fino ad allora incontrastato in molti settori della verniciatura industriale - delle vernici a base solvente. Negli anni del loro esordio, le vernici a base acqua erano una scelta coraggiosa: la loro applicazione richiedeva una cura molto maggiore dal punto di vista tecnico e delle condizioni operative (umidità, temperatura, qualità dell’aria in cabina, aspirazione) mentre le prestazioni del rivestimento sembravano non eguagliare ancora quelle delle vernici a base solvente.
Le vernici all’acqua rappresentavano una scelta green ma coraggiosa, un’opzione che, laddove possibile, le aziende più lungimiranti prendevano in considerazione per ridurre l’impatto ambientale delle proprie operazioni di finitura, evitando di investire in apparecchiature di depurazione dell’aria. Le normative ambientali eterogene da paese a paese e addirittura da regione a ragione dello stesso paese, avvallavano anche un’adozione non uniforme delle stesse tecnologie ecologiche: dove le normative erano più restrittive, le aziende erano più propense a scommettere sulle vernici all’acqua, mentre dove le maglie erano più larghe, le vernici a solvente continuavano a reggere.
La sostenibilità non era ancora un fattore competitivo di mercato come le è oggi, e nemmeno un concetto così interiorizzato dall’industria a tutti i livelli. Con il passare degli anni, con lo sviluppo di prodotti vernicianti sempre più performanti e con il sostegno di apparecchiature di applicazione appositamente sviluppate per esaltare le prestazioni delle vernici all’acqua e facilitare il cambiamento della forma mentis degli operatori di verniciatura, i prodotti base acqua hanno conquistato numerosi mercati, primo fra tutti quello delle macchine agricole, movimento terra, da cantiere e in generale dei veicoli off-road cui questo numero di ipcm® è dedicato.
Cosa è successo nel corso di questi 20 anni?
Nel settore che per rapidità chiameremo ACE, le vernici all’acqua sono ormai una scelta tecnologica consolidata: sono affidabili, durature, garantiscono un aspetto estetico brillante e disteso e un rivestimento robusto con prestazioni di resistenza meccanica, chimica e anticorrosiva eccellenti. Non solo: la loro adozione da parte delle aziende europee ha portato con sé un rinnovamento del parco macchine di verniciatura e dato linfa al settore delle apparecchiature e degli impianti, che ha sviluppato nuove generazioni di prodotti a risparmio energetico, efficienti, digitalizzati. Il binomio ideale per una produzione sostenibile e di qualità. Lo dimostrano i numerosi reportage che abbiamo realizzato in Europa presso aziende che hanno scelto vernici a base acqua per il proprio successo commerciale.
La ricerca e lo sviluppo nel campo delle vernici all’acqua vanno nella direzione di sistemi a rapida essiccazione, a basso consumo energetico, e versatili perché le prestazioni di uno stesso sistema sono modulabili a seconda dele esigenze. Trovate un’ampia disanima su questo argomento nel cuore di questa edizione.
Naturalmente il settore ACE vede anche un’adozione progressivamente più ampia delle vernici in polvere, grazie allo sviluppo di primer anticorrosivi ideali per cicli misti e per chi vuole diminuire ulteriormente l’impatto ambientale delle proprie attività di verniciatura. Anche di questo trovate ampia dimostrazione nelle prossime pagine.
Questo numero di ipcm®, come di consueto, contiene tanti altri spunti interessanti, divertenti e appaganti per l’occhio e per la mente di chi si occupa di verniciatura: cosa c’è di meglio che le vacanze di Natale per goderselo appieno? Buone Feste a tutti da ipcm®
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