Leggi l’ultimo numero della rivista dedicata ai trattamenti delle superfici e alle finiture organiche e inorganiche!
Quella in cui stiamo vivendo è definita da sociologi e filosofi come la società dell’informazione, un concetto familiare e caro a tutti coloro che – come me – hanno studiato le tecniche e le dinamiche della comunicazione. In questa società, i cui pilastri sono l’informatica e le telecomunicazioni, un bene immateriale come l’informazione prevale sull’industria e sul terziario.
In quanto operatore del settore della comunicazione, e per di più di nicchia, sorge spontaneo chiedersi quale sia il ruolo dell’informazione specializzata nella società contemporanea, che colloca l’informazione in posizione centrale, attribuendole il ruolo di risorsa, fattore di sviluppo sociale ed economico, di crescita e di ricchezza culturale[1].
L’informazione tecnica specializzata, come quella che da quasi 15 anni ipcm® propone con le sue quattro riviste verticalizzate sui temi del trattamento delle superfici nell’ambito dell’industria in generale, dell’industria pesante e dell’automotive, è fonte di approfondimento, cultura industriale, conoscenza delle innovazioni.
Quella di ipcm®, in modo particolare, è un’informazione che coglie l’essenza delle innovazioni e che le cala nella realtà industriale. Attraverso i nostri reportage effettuati presso gli utilizzatori finali di tecnologie per il trattamento delle superfici, la conversione sulle innovazioni da astratta si fa concreta. Fotografa il mercato, le sue esigenze e le sue modalità di sviluppo, di crescita, di inserimento delle nuove tecnologie. Ne misura l’efficienza, l’efficacia, i vantaggi e gli svantaggi con un tono di voce il più possibile oggettivo.
È un’informazione che si distacca dalla pulizia clinica degli articoli scientifici o tecnici scritti dai laboratori delle aziende. È un’informazione di qualità, verificata e verificabile, a volte anche scomoda perché apre a tecnologie disruptive, cioè di rottura con il passato, con il conosciuto. È un’informazione di prima mano, molto costosa per l’editore perché implica viaggi, trasferte, ore di lavoro. Ma è anche l’informazione più apprezzata dai lettori, che in essa riconoscono sé stessi, le proprie aziende e i propri bisogni.
Questo tipo di informazione che proponiamo si presenta come una “polizza assicurativa” verso quel tipo di informazione nettamente pubblicitaria di cui molte riviste internazionali si nutrono.
Questo approccio verticale all’informazione, questa estrema specializzazione dei contenuti ci ha aiutato a costruire una community di lettori con i quali possiamo intavolare una conversazione che dalla rivista cartacea sconfina nei canali digitali, dai social media al sito web, che non sfruttiamo solo per mettere online le nostre riviste ma per fornire quotidianamente notizie di prima mano, espandere i contenuti fruibili sul cartaceo, per favorire il contatto tra le imprese, tra l’offerta e la domanda.
Con la speranza che voi, i nostri lettori, la nostra risorsa più preziosa, continuiate ad apprezzare questi contenuti ma anche a rivolgerci critiche costruttive, se necessario, o ad aprire dibattiti tecnici, vi auguro buona estate e buona lettura di questo numero estivo di ipcm®.
LEGGI LA RIVISTA!