AkzoNobel fa parte di un consorzio che mira a far volare ancora più in alto l'innovazione sostenibile nel settore dell'aeronautica.
Da dove arriverà il prossimo livello di innovazione nel settore dell'aeronautica? Ebbene, AkzoNobel ci sta lavorando.
AkzoNobel fa parte del consorzio CleanSky2 EcoTECH dal 2016. Unione tra università, istituti di ricerca e aziende private focalizzate sul futuro, il consorzio sta studiando come sviluppare nuove tecnologie per ridurre l'impatto ambientale della produzione di aeromobili.
I membri del progetto si sono recentemente riuniti presso il sito AkzoNobel di Sassenheim, in Olanda, per un incontro tra menti creative.
"L'industria aeronautica deve affrontare una serie di sfide e la prossima generazione di tecnologie aerospaziali deve rispondere a diverse e specifiche pressioni operative e societarie", spiega Marc van der Geest, AkzoNobel Aerospace Coatings Lab Manager. "Esiste chiaramente una crescente domanda di aerei, ma anche una richiesta di riduzione del consumo di carburante, del rumore, delle emissioni inquinanti e dei costi di manutenzione. Inoltre, è necessario che i materiali utilizzati nel futuro del settore aeronautico siano più leggeri, meno costosi e più ecocompatibili ai fini dello smaltimento".
Le organizzazioni partner sono divise per area di intervento. Il contributo di AkzoNobel è maggiore nel flusso di lavoro del metallo, dove è rappresentata da Peter Visser. Project leader del Corrosion Expertise Group dell'azienda, Peter è stato recentemente premiato con un dottorato per la sua innovativa ricerca su come rimuovere i cromati dalle vernici anticorrosione per il settore aeronautico.
Peter ha affermato: "Il consorzio è una grande opportunità per ottimizzare le tecniche e i comportamenti di ognuno di noi, anni prima che vengano effettivamente messi in pratica nel processo di produzione. Essere parte di questo progetto ci consente di accelerare lo sviluppo del nostro prodotto e catturare le sinergie tra i diversi membri."
Il consorzio EcoTECH comprende 12 partner provenienti da Germania, Paesi Bassi, Israele, Grecia e Spagna ed è co-guidato da Airbus, Dassault Aviation e Fraunhofer. Il progetto durerà fino al 2024. Un'analoga precedente iniziativa, incentrata sulla progettazione di aeromobili, ha fruttato 1,5 milioni di posti di lavoro e 160 miliardi di dollari in nuovi prodotti e servizi.